Come immatricolare una barca

Codice della Nautica: iscrizione nel Registro delle Imbarcazioni da Diporto (R.I.D.)

Da novembre 2018 è possibile effettuare l’iscrizione telematica nel Registro delle Imbarcazioni da Diporto, un procedimento che permette di snellire le pratiche ed evitare di recarsi personalmente presso le autorità o gli uffici di iscrizione.

Immatricolare un’unità da diporto presenta diversi vantaggi, tra cui la semplificazione delle
procedure amministrative, un controllo meno stretto da parte delle autorità marittime e una maggiore affidabilità in caso di passaggio di proprietà.

Immatricolare una barca vuol dire iscriverla nei Registri delle Imbarcazioni da Diporto (R.I.D.), un
archivio che raccoglie tutta la documentazione e le attività ad essa relative. Grazie all’immatricolazione il proprietario dell’imbarcazione acquisisce automaticamente la facoltà di effettuare il passaggio di proprietà disponendo di maggiori garanzie. La cessione viene infatti trascritta sui registri, chiarendo così chi ne sia il proprietario legale nel caso in cui dovesse verificarsi un evento dannoso e consentendo dunque di accertarne eventuali responsabilità. Questo è il motivo per cui un passaggio di proprietà va segnalato all’ufficio presso cui è stata effettuata l’immatricolazione affinché provveda a modificare il registro.

Iscrizione al Registro

Secondo la legislazione italiana l’immatricolazione è obbligatoria solo ed unicamente per le imbarcazioni, ossia tutte le unità dotate di scafo lungo tra i 10 e i 24 metri, e per le navi da diporto, di lunghezza maggiore ai 24 metri.

Per quanto riguarda invece l‘immatricolazione dei natanti, ossia le unità a remi o a motore con scafo di lunghezza inferiore ai 10 metri, liscrizione nei registri è discrezionale, ma è necessaria per effettuare il noleggio occasionale.

Come immatricolare un’imbarcazione da diporto:

Per effettuare l’iscrizione dell’imbarcazione da diporto nel Registro, il proprietario deve presentare, oltre alla domanda di iscrizione compilata, i seguenti documenti:

  1. Titolo di proprietà (atto pubblico, scrittura privata autenticata e registrata..);
  2. Dichiarazione di potenza del motore o dei motori installati a bordo rilasciata dal costruttore, in alternativa è possibile presentare il certificato di omologazione e dichiarazioni di conformità;
  3. Dichiarazione di conformità UE stilata dal fabbricante, dall’importatore privato;
  4. Copia della fattura o della ricevuta fiscale che attesti gli adempimenti fiscali e riporti i dati personali del proprietario e la descrizione tecnica dell’unità;
  5. Dichiarazione di assunzione di responsabilità da parte dell’interessato per tutti gli eventi legati all’impiego dell’unità stessa.
  6. Certificato di iscrizione nel registro delle imprese (solo nel caso in cui si intende impiegare l’unità per fini commerciali e non per il noleggio occasionale).

Una volta registrata l’unità dovrà esporre la bandiera italiana e verrà assegnato un numero di identificazione che andrà applicato sulla fiancata.

Contestualmente la Capitaneria di Porto rilascerà la licenza di navigazione e il certificato di sicurezza.

Nuove procedure per l’immatricolazione di un’unità da diporto

Le pratiche burocratiche previste dal decreto legislativo entrato in vigore il 28 novembre 2018 in tema di immatricolazione possono avvenire attraverso un sistema telematico, il cosiddetto S.Te.D. (Sportello Telematico del Diportista). In tal modo anche l’Italia, a partire da novembre 2019, si è adeguata agli altri paesi che catalogano le barche immatricolate in un unico registro condiviso in rete.

Anche se l’obiettivo del nuovo procedimento è quello di permettere ai diportisti di snellire e rendere più rapido il processo, i tempi per l’immatricolazione telematica della barca risultano essere ancora piuttosto lunghi.
Presso lo S.Te.D. è possibile anche usufruire dei servizi relativi alle licenze di navigazione, certificati di sicurezza, idoneità, navigazione temporanea, licenza provvisoria nei casi previsti dalla legge, l’iscrizione e la cancellazione delle imbarcazioni dal registro nautico.

L’ultima novità riguardante il Registro delle imbarcazioni ha avuto luogo a partire da gennaio 2021, quando tutte le unità da diporto registrate sono confluite nel nuovo sistema telematico.

L’immatricolazione provvisoria

Una volta assegnato il numero di immatricolazione, verranno rilasciati contestualmente la licenza di navigazione e il certificato di sicurezza. Si parla, in questo caso, di immatricolazione provvisoria.

A questo punto il titolo di proprietà dovrà essere presentato entro e non oltre 6 mesi, decorsi i quali decadrà l’iscrizione dell’imbarcazione nel registro nautico; in tal caso si dovrà riconsegnare la licenza di navigazione provvisoria e il certificato di sicurezza presso lo Sportello telematico o l’ufficio stesso che li ha rilasciati.

Immatricolazione per residenti all’estero o stranieri

Se un cittadino italiano o dell’Unione Europea che risiede all’estero ha intenzione di effettuare l’immatricolazione della propria barca in Italia o conservare l’iscrizione entro i confini nazionali, occorrerà dimostrare alle autorità competenti il proprio domicilio nel nostro paese o, in alternativa, nel caso dei cittadini extra-UE, assumere un rappresentante che possieda domicilio nello stesso.

Vantaggi e svantaggi dell’immatricolazione di un’unità da diporto

Immatricolare un’unità da diporto presenta diversi benefici, tra cui la semplificazione delle procedure amministrative, lo snellimento delle tempistiche di iscrizione e/o cancellazione dell’unità, un controllo meno stretto da parte delle autorità marittime dovuta, soprattutto grazie alla nuova normativa, all’affidabilità delle informazioni presenti nell’archivio telematico. Inoltre, in caso di cessione di un natante immatricolato, il passaggio di proprietà sarà più semplice perché dimostrabile, altrimenti ci si dovrebbe avvalere della buona fede o di un documento che ne attesti la validità.

Inoltre, solo le imbarcazioni e i natanti correttamente immatricolati possono essere messi a noleggio occasionale!

Occorre considerare però che l’immatricolazione, oltre a presentare dei benefici, suppone anche delle responsabilità e degli obblighi: una volta immatricolato, infatti, il natante va trattato a tutti gli effetti come un’imbarcazione da diporto e pertanto deve seguire la normativa prevista per tale categoria.

Ciò significa anche controllare e verificare regolarmente le dotazioni di sicurezza a bordo in base alle miglia di distanza dalla costa (come indicato sul sito della Capitaneria di Porto) e procurarsi una serie di documenti aggiuntivi obbligatori.

Inoltre, a partire dall’1 gennaio 2020 si possono iscrivere anche le barche classiche, attraverso l’integrazione dello strumento digitale per conoscere la proprietà di ogni imbarcazione iscritta.

Quanto costa e come devo fare l’immatricolazione?

Nel momento in cui si andrà a immatricolare la barca presso lo S.Te.D., il numero di telaio dichiarato dall’armatore dovrà coincidere con quello già presente nell’Archivio. Una volta avvenuta l’immatricolazione, il numero di telaio sarà cancellato e non si potranno più iscrivere barche utilizzando tale numero.

Per quanto riguarda le barche già immatricolate non attraverso lo sportello digitale, l’iscrizione non è gratuita: in caso di iscrizione di scafo nuovo o di re-iscrizione, la tariffa è di 35,38 euro più una marca da bollo da 16 euro.

Qui di seguito i documenti, l’ informativa e gli allegati per conoscere le modalità operative complete per effettuare le immatricolazioni. (da sito Ministero dello Sviluppo Economico).

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